Domenica pomeriggio, ovunque si sentivano le voci dei grandi telecronisti del calcio. Sandro Ciotti, Bruno Pizzul, Nando Martellini, Roberto Bortoluzzi, Massimo De Luca, Alfredo Provenzali, Enrico Ameri, Beppe Viola, Everardo Dalla Noce, Carlo Nesti, Riccardo Cucchi, solo per citare quelli più famosi. Nelle case come al bar, sulle panchine dei giardinetti come al “muretto” di ritrovo, la radiolina era l’amica che ti trasferiva emozioni e ti faceva sognare azioni molto prima di vederle la sera su “”90° Minuto”.
Già le radioline, immancabili amiche di quelle giornate di tifo palpitante.
La radio (massmedia)
Le trasmissioni radio in Italia ebbero ufficialmente inizio il 6 ottobre del 1924. Quella sera la voce di Ines Viviani Donarelli annunciava il via ai programmi radiofonici con un concerto inaugurale. Nel 1928 nasce l’ EIAR, Ente Italiano per le Audizioni e la radio diventa a tutti gli effetti un mezzo di comunicazione di massa e lo stesso Mussolini ne riconosce le potenzialità e decide di utilizzare la radio come strumento di propaganda del regime. I proclami del Duce venivano trasmessi con altoparlanti per le vie delle città in modo che tutti potessero ascoltare. Con l’EIAR la radio assume una funzione importante, quella di acculturare le masse, oltre ad intrattenere, divertire ed informare.
La svolta epocale si ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale ed in particolare dopo il 1943 quando si diffonde l’ascolto clandestino di emittenti alleate e nemiche come radio Vaticana, radio Mosca e le rubriche dell’acerrima nemica Radio Londra.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale la radio entra ancora di più nelle case degli italiani. I programmi radiofonici hanno un carattere decisamente improntato al varietà e all’intrattenimento. Dopo la liberazione di Roma l’EIAR si trasforma. Il 24 agosto 1944 viene nominata infatti una commissione per l’epurazione del personale dell’EIAR che cambia denominazione in RAI (Radio audizioni Italia).
Con l’arrivo degli anni Sessanta, il pubblico degli ascoltatori diventa più giovane e si diverte con programmi divenuti leggendari come “Bandiera Gialla” o “Alto Gradimento” condotti da celebri nomi come Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Poi “Per voi giovani” ancora di Arbore e poi di Paolo Giaccio.
Ma prima di queste, nel 1959, è Guglielmo Moretti (all'epoca capo della redazione sportiva Rai) ad avere l'intuizione di una trasmissione di radiocronache. Dopo un primo diniego da parte dei vertici RAI, con Roberto Bortoluzzi (che ne diviene il conduttore), Sergio Zavoli (all'epoca capo della Redazione radiocronache) e Giorgio Boriani, realizza "Tutto l calcio minuto per minuto", la cui prima trasmissione avviene il 10 gennaio 1960, che accompagnerà ogni domenica milioni di tifosi, con la radiolina attaccata all'orecchio appunto.
Foto da WEB e da Wikipedia. Eventuali aventi diritto possono contattarci per la rimozione
La radio (elettronica)
La radio, come oggetto elettronico, esisteva già da anni in forma portatile con apparecchi di piccole dimensioni come la famosa Voxson Dinghy del 1952, ma la grande rivoluzione arriva il 18 ottobre 1954 quando la Texas Instruments presenta la Regency TR-1, la prima radiolina a transistor. Il Transistor permette di sostituire le valvole e di conseguenza di miniaturizzare i circuiti.
Nell’agosto del 1955 l’azienda giapponese Tokyo Tsushin Kogyo K. K., conosciuta anche con il nome di Totsuko, produce una radio portatile di piccole dimensioni, chiamata TR-55 che viene commercializzata con il marchio Sony, nome che prenderà poi l’azienda due anni dopo. Ma fu la successiva TR-63, prodotto nel marzo del 1957, il primo vero ricevitore “tascabile”. Il TR-63 fu una vera rivoluzione, un nuovo modo di vedere la tecnologia e la progettazione estetica, il successo fu mondiale e sancì l’ingresso dell’industria elettronica giapponese nel mercato occidentale.
Con la miniaturizzazione la radio diventa più diffusa anche sulle auto ed è proprio l’accoppiata radiolina/autorario che farà la fortuna delle radiocronache sportive e le trasmissioni per i giovani.
Negi anni Sessanta e Settanta, con l’avvento del design nel settore dell’elettronica, anche le radioline assumono forme divertenti con colorazioni pastello classiche del periodo. Molte vengono prodotte da aziende giapponesi e di Taiwan e rimarchiate poi dalle aziende più conosciute nei mercati occidentali. Potete vederne alcune nelle gallery.
Foto da WEB. Eventuali aventi diritto possono contattarci per la rimozione
Fine di un'epoca.
Con il cambio generazionale di fine secolo, l’uso della radiolina va lentamente scomparendo. La radio torna ad essere utilizzata principalmente in casa e in macchina e le stesse trasmissioni cambiano specialmente quelle sportive, con l’avvento del nuovo calcio, ormai diluito su più giorni e in più orari come “vuole” la nuova legge del mercato televisivo.
Nelle gallery e nei video potrete vedere, ma soprattutto ascoltare, immagini che vi risveglieranno ricordi lontani.
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |