Primi anni ’80, i computer stanno arrivando finalmente nelle case, i più fortunati riescono ad avere il mitico Commodore VIC 20, altri il più povero Sinclair ZX81, sta iniziando l’era dell’home computer e i giovani più tecnologici impazziscono dietro ai nuovi gioielli.
Il 1982 escono due computer che diventeranno icone: il Commodore 64 e il Sinclair ZX Spectrum, Chi non li ha avuti o quantomeno sognati?
Rivediamoli da un punto di vista diverso, la rivalità di due scuole di pensiero oppure solo dalla pura tifoseria.
La rivalità
Si è scelto questo modello, questo marchio, in modo consapevole o inconsapevole; casuale o imposta che sia la scelta, ora è il tuo computer, quello che usi tutti i giorni, che accendi quando puoi, con il quale giochi, con il quale impari ed esplori un mondo nuovo, inesistente fino a pochi anni prima, inimmaginato ed inimmaginabile da tutti quelli che non ne hanno capito le potenzialità, come ad esempio i tuoi genitori, con gli amici, invece, che vivono la tua realtà, condividi la passione.
Ma quando il tuo amico, il tuo vicino, non ha scelto il tuo stesso modello? Il tuo stesso marchio? La tua squadra? Allora si discute, si discute perché il tuo è meglio; ovvio, non può essere che migliore perché è il tuo!
Di queste diatribe ne sono esistite e ne esisteranno sempre, non solo nell’informatica, ma in qualsiasi cosa che generi passione e senso di appartenenza, sport, automobili, macchine fotografiche, cellulari! Oggi si discute di iOS contro Android, ma di tutte queste guerre di appartenenza ce n'è una che, dopo più di 30 anni fa ancora battere il cuore dei “tifosi”…
Commodore 64 vs Sinclair ZX Spectrum (in rigoroso ordine alfabetico, non sia mai che mi contestino il motivo di aver messo uno prima dell’altro!
Innanzitutto chiariamo il contesto geografico. Questa “guerra” venne (e viene) combattuta in territorio europeo. A quei tempi infatti il mondo non era ancora “globalizzato” come oggi lo conosciamo e quello che succedeva nel mercato del vecchio continente era diverso da quello che accadeva nel mercato americano (che era a sua volta diverso dal mercato giapponese, russo, sud americano e così via).
In Nord America infatti il “britannico” ZX Spectrum (distribuito con il marchio Timex-Sinclair e con l’anonimo nome di “TS2068”) non ebbe mai una diffusione tale da poter contrastare le vendite di Commodore (che lì era già impegnata a “combattere” contro Apple e Tandy), ma di contro Sinclair vinse a man bassa in Sud America e nei territori del blocco sovietico (dove però si diffuse spesso sotto mentite spoglie, clonato in mille differenti guise), quindi un russo o uno statunitense non si appassioneranno mai alla diatriba che ora andremo a raccontare, ma un europeo, e nel nostro caso soprattutto un italiano dall’insospettabile passato “nerd”, avrà un sussulto ad ogni accenno di quella che è la madre di tutte le guerre di appartenenza informatiche.
è indubbio che Commodore (presente sul territorio italiano con una propria sussidiaria) e Sinclair (distribuita dall’azienda di elettronica con la maggiore presenza sul territorio italiano dell’epoca) furono i due grandi marchi del periodo “Home Computer” in Italia e per questo motivo entrarono nelle case degli italiani più di qualsiasi altro concorrente.
La guerra di religione tra i fan possessori di uno o dell’altro marchio fu immediata e dirompente, come lo sono tutte le guerre di appartenenza lo sono, come qualche anno prima fu quella tra Atari VCS e Mattel Intellivision all’epoca della diffusione delle prime console di videogiochi, come dopo sarà quella tra Commodore Amiga e Atari ST, nel periodo a “16 bit” e come lo saranno innumerevoli altre compresa l’ancora attuale Apple contro Microsoft.
Ma c’è qualcosa che differenzia questa “madre di tutte le diatribe” rispetto alle altre più o meno conosciute. C’è qualcosa che ancora oggi, a più di 30 anni di distanza dalla nascita dei due sistemi (entrambi presentati nel 1982), fa incendiare gli animi dei contendenti.
Ancora oggi quando qualcuno osa scrivere qualcosa a riguardo di uno o dell’altro sistema, nei commenti di un blog, in un frequentato forum o in un moderno social network, si scatena un “flame” che dura giorni o settimane, se non mesi, tra i sostenitori di una o dell’altra fazione.
Perché tanta passione?
Forse perché per molti è la prima? Può essere… si dice che “il primo amore non si scorda mai”… ma oltre a questo c’è una cosa sicuramente caratteristica alla base della guerra tra ZX e 64 che non si è più vista, (almeno in campo informatico): mai sistemi contendenti nello stesso mercato furono più diversi uno dall’altro, sia per filosofia, sia per realizzazione tecnica e funzionalità che anche per design ed ergonomia.
Uno piccolo e nero, l’altro grosso e beige. Uno con lo Z80, l’altro con il 6502. Uno con mille coprocessori, complesso e criptico da utilizzare pienamente, ma con potenzialità incredibili per l’epoca, l’altro con solo un coprocessore, semplice da capire e facile da padroneggiare nella sua completezza, ma limitato nelle potenzialità. Due filosofie che non hanno punti di contatto, due modi opposti di vedere la stessa cosa.
Questa differenza abissale, questa “incomunicabilità” sta alla base dell’eterna diatriba tra i due sistemi. Chi ha amato le particolarità di uno non capisce e non riconosce le particolarità dell’altro e ognuno resta chiuso nelle proprie convinzioni, anche dopo anni dagli avvenimenti che le hanno innescate.
La sfida
Qui si narra della singolarissima tenzone tra lo Zx Spectrum ed il Commodore 64, ossia tra spectrummisti e sessantaquattristi, che avvenne nel febbraio del 1985 (nel caso il sito non funzionasse più qui trovate il PDF Commodore vs Sinclair - La sfida). Particolare cura è stata posta nella ricostruzione dei dialoghi, tradotta dal dialetto napoletano all'italiano, attraverso il riepilogo di testimoni di entrambe le parti. All'epoca, ad eccezione del “giudice” (già ammogliato ed impiegato), tutti i protagonisti avevano età compresa tra i 14 e i 19 anni, ed erano decisi assertori della bontà del proprio computer rispetto a quello della “concorrenza”, ma soprattutto erano convinti fautori della semplicità e della maneggevolezza della propria macchina, tanto che ognuno si considerava esperto programmatore. Ma a furia di dire “il mio è meglio del tuo”, “io col mio ci faccio molte più cose serie di te”, si arrivò, in una soleggiata domenica mattina, alla dichiarazione pubblica di disfida, al fine di stabilire una volta per tutte quale fosse davvero il miglior computer in circolazione meritante lodi ed elogi da parte della sua “squadra”, e rispetto e ossequio da parte della squadra “avversaria”.
Il sito C64 Italia che dedica un intera sezione all’analisi dei due sistemi confrontandone ogni minimo dettaglio:
www.c64italia.altervista.org/spectrum.html
Tutto inizia nel 1982, l'anno che segnerà la svolta nel passaggio dall'informatica dell'ufficio e delle imprese all'informatica di massa: quella degli Home Computers. Molti sono i produttori in lizza per accaparrarsi fette del nuovo promettente mercato ed altrettante sono le macchine commercializzate. Non passeranno tre anni che molte di queste proposte verranno abbandonate e dimenticate. Ma ci sono due compagnie che meglio di altre sapranno sfruttare l'onda della computer mania e che daranno vita alle due macchine più note e diffuse. Da un lato la Commodore, che con il VIC-20 ha aperto nuove porte all' informatica spostando sempre più in basso il prezzo ed il target dell'utenza, dall'altro la Sinclair Research, reduce da un successo commerciale senza precedenti nella madrepatria, la Gran Bretagna, con i computer in kit ZX80 e ZX81 destinati agli hobbisty. è in quel 1982 che le due case presentano due macchine destinate a fare la storia e a dividere il pubblico adolescenziale in due fazioni, “commodoriani” e “sinclairisti”, quasi come solo il tifo calcistico avrebbe saputo fare.
Giungerà mai ad una fine l’eterna guerra?
Forse… forse tra molti (spero molti) anni, quando giungerà infine l’estinzione di tutti quelli che hanno vissuto quel periodo pioneristico, gli albori della storia dell’informatica personale, o questi riusciranno a trasmettere la passione ai nipoti?
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